il merlo oggi è più curioso e cerca lontano dal nido

6 marzo 2011

Duemilacentoundici

1.immagini 2111
Il moltiplicarsi dei commenti e l’ispessimento di alcuni argomenti appesantisce la mia responsabilità, ma pungola la mia passione e il mio coinvolgimento... Mi sento più energico, le mie ali si fanno forti, ma aumenta la consapevolezza della difficoltà e della delicatezza di certi dibattimenti.

È un periodo che vivo un po’ così, stressato e inquieto, con la voglia di varcare le vette più alte, ma di riposarmi sull’erbetta fresca dei piccoli campi. Alleggerire le aspettative o spingere l’acceleratore sui temi caldi?... Le diatribe dei lettori mi fanno propendere per la prima ipotesi.

Mi rigiro nel giaciglio. Penso alla querelle sulla discarica. M’addormento a fatica. Sogno scenari futuri.

Leggo da un pagina della Gazzetta che sono nell’anno 2111. Futuro,_passato,_presente[1]_

Ovunque la segnaletica stradale nuova fiammante, verde e blu, mi indica che Mariana è diventata Comune Autonomo del Consorzio dell’Alto Mantovano, sotto la Città-Stato di Mantua. La data sotto dice “2107”. 4 anni fa. Nel bordo del segnale d’entrata del comune è riportato: Confederazione Italica. Il cerchiolino con le stelle, simbolo internazionale in alto a destra, ha solo le lettere U.EAA. (Unione d’EurAsiAfrica? Sarà questo il nuovo polo mondiale nella geografia globale?)

3.immagini 2111 Le strade sono strane. L’asfalto è sostituito da una pasta di ciottolato fine fine, fissato a terra in modo insolitamente uniforme, quasi pitturato. Le auto elettriche a cuscinetti d’aria si librano nel vuoto a ca. 30 cm da terra, con velocità costante, seguendo piste elettroniche satellitari. I pedoni sui marciapiedi sono protetti dalle scie di circolazione dei veicoli da muri ad ultrasuoni, venati da sfumature di luce gialla. Mi sembra un’autopista del Luna Park.

Cala la sera. La piazza di Mariana è colma di bandiere e di gonfaloni. Le Cucine Santini sono illuminate e in febbrile attività, la gente entra ed esce con pacchetti da asporto, qualcuno si siede, molti s’affrettano alla piazza di fronte. Come api sul miele le persone vengono attratte a frotte dal Teatro dei Disciplini, che risplende ancora per l’antico restauro del 2033. La tabella marrone per turisti spiega che La facciata è stata rinfrescata nuovamente nel 2065, e impreziosita con ricchi decori Neorococò. La ex-Chiesolina è oramai sala spettacoli e conferenze, con schermi a ologrammi per il cFlying-Tzarsinema 3D.

Deve essere un luogo di ritrovo rinomato e alla moda, a giudicare dal pubblico, tutto in ghingheri con sciarpe di paillettes  scintillanti per l’occasione. La locandina proclama che la Compagnia dei Nonix onorerà stasera questo palco come unica tappa di tournée per tutto l’Alto Mantovano. Un musical abbinato al balletto acrobatico moderno: “Volare”.
Le persone, nell’attesa, traboccano fuori, a chiacchierare a gruppetti e a respirare il fresco della notte. Dalle Cucine molti si accaparrano i tavolini o le panche, per gustarsi la visione dai tabloid perimetrali. Pieno di stelle vicine. Atmosfera elettrizzante. Io passeggio insieme alla folla come niente fosse. Nessuno mi dà del Merlo, pago il biglietto ed entro in platea.

Non ricordo granché dello spettacolo. Ho sonno e mi addormento sulle comode poltroncine in tessuto sintetico bordeaux.
 
2.immagini 2111 Mi risveglio a notte fonda, in Piazza Castello. La Torre illuminata di giallo e qualche passante ancora per via, mano nella mano. Le serrande delle Cucine si abbassano. Qualche giovinastro sulle panchine ha ancora voglia di chiacchierare e di scherzare. Il Municipio e il Palazzetto della Cultura (ex biblioteca ed ex ambulatorio) tengono le finestre illuminate di luce notturna violetta e azzurra. Il giardinetto sul retro (ex parchetto giochi) giace nella penombra fra gli arbusti, i giochi d’acqua e le innumerevoli rose ornamentali. Piste di minigolf virtuale s’insinuano fra il verde.

Mi trascino, ancora un po’ sonnacchioso, in via Matteotti, dove le lanterne di un tempo si accendono fioche per non svegliare le casette fresche di pittura, e le insegne chiuse dei negozi e dei bar. Sul pavimento, ai lati della strada, due scie luminose continue, più intense, accompagnano sicure i passi dei pedoni. Un chiarore lilla sotto i portici ricorda ai vagabondi notturni gli antichi fasti della Dogana Marianese.

Ricordo di aver sorvolato la collina di Cascina Olla, monumento a imperitura memoria, ormai tutta piantumata e ricoperta di verde. Poi la zona del centro sportivo, la Passeggiata del Tartaro Fabrezza e i Parcheggi della Chiesa. Giunto all’Arco d’Entrata/Uscita del Borghetto m’impiglio in alcuni rami frondosi. Mi districo e mi giro per raggiungere la zona ex-Mulino. Le palpebre mi si abbassano, mi lascio trasportare dalle correnti d’aria, ma non vedo quasi nulla sotto. Alcune nubi hanno celato anche la luna e io mi fiondo dritto al nido, dove m’addormento di sasso.
Punto di domanda 
Quando mi sveglio cerco disperatamente di ricordare gli scorci aerei che ho attraversato poc’anzi, nel futuro, ma niente da fare...

Amici. Aiutatemi voi. Cosa pensate potrebbe esserci, cosa potrei aver visto?


il merlo


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