Capperi gente! Che fermento! E tutto per un povero piccolo merlo!
Ma quante domande indiscrete e indagini-interrogatorio per scoprire chissà quali e immaginifici loschi traffici dietro l’identità di un semplice blogger.
Ma ragazzi, divertitevi! Siamo o non siamo nel terzo millennio, nell’era digitale in cui tutto è virtuale, anche le chiacchiere e i rapporti sociali. Suvvia, sperimentiamo un po’ anche noi, in questo bel paesello!
Di che si ha paura? Che ci deve essere dietro? Qualcuno di voi ha sicuramente navigato anche fuori dalle acque di Facebook ed avrà visitato altri lidi. Non è forse cosa comune partecipare ad un blog sotto avatar personalizzato e fantasioso nickname? Non meravigliatevi di una cosa tanto normale.
Il bello è proprio questo: spogliati della nostra umana (oppsss! “animale”) figura ci si può esprimere liberamente, senza pregiudizi di sorta (ve lo siete letto il mio primo post perché questo blog?)
Se siamo altri, si può rinascere, ci si può reinventare un ruolo e far valere un’opinione. E’ l’argomento che vince, non la persona. Non conta se chi scrive è potente o meno, conta solo quel che dice e come lo dice.
Il guaio di una grande città è che siamo spesso numeri anonimi in mezzo a milioni. Il guaio di un piccolo comune, invece, è che le persone sono troppo facilmente individuabili e classificabili in stereotipi dal proprio vicino, dal proprio parente, dal proprio conoscente, dimenticandoci spesso che ciascuno è anche libero di essere ciò che è, con le sue pecche e i suoi tesori.
Non vedo malizia nel parlarsi schiettamente e con rispetto, con diritto di commento e di replica, seppur tramite schermo e con personalità fittizia. Suvvia, cosa temete? Di perdere il controllo della situazione? Non mi pare di essere stato né particolarmente aggressivo né particolarmente sgradevole, anche quando mi è scappato d’essere un tantino impertinente. So ragionare, sapete?
Il mio intento è quello di chiacchierare insieme, di fare amicizia, di scambiarsi idee e di creare una bella community anche in un piccolo borgo come Mariana. Qualche sassolino? Se ne incontrerò lungo la via, ve lo mostrerò con un sorriso, speranzoso nel vostro aiuto, per rimuoverlo insieme.
Aiuto cacciatori, non sparate a un povero merlo, che in fin dei conti vuol solo fischiettare un poco in libertà. Tutt’al più, se non vi piace, cliccate altrove!
Non siate troppo curiosi, lasciate che il gioco - innocente - continui. E’ il merlo che conta, nessun altro.
il merlo
P.S. Questo post è scaturito anche in risposta all’ennesima sollecitazione ricevuta da voi lettori. Qui sotto vi è un esempio di commento (traslocato da un’altra sezione).