il merlo oggi è più curioso e cerca lontano dal nido

17 gennaio 2013

Barnard e i “Signoraggisti”: parenti serpenti

serpente
Ma perché l’idea di sovranità monetaria dei movimenti anti-signoraggio fa venire l’orticaria al povero Barnard? Non si viaggia tutti nella stessa direzione?
 
No, la chiave di lettura della teoria economica promossa da Barnard (ME-MMT) ribalta le prospettive ed offre un quadro più ampio e fruibile nella ricerca delle soluzioni possibili a questa crisi globale.
 
In un mirabile articolo Barnard sfata pregiudizi sostanziali all’origine del signoraggio: la spesa statale, anziché motivo di debito parassita e criminale, viene vista addirittura come fonte di ricchezza per i cittadini.
-Di fatto, la spesa degli Stati a moneta sovrana, che finisce nelle casse delle Banche centrali sotto forma di Buoni del Tesoro, NON è mai debito dei cittadini.
-Le tasse NON servono a ripagare il debito pubblico.
-Gli stati a moneta sovrana NON sono tenuti a onorare quel debito, neppure quando detenuto da banche Centrali.
 
Secondo le teorie del signoraggio la moneta è di proprietà delle Banche che la stampano/emettono, e che poi si fanno pagare a caro prezzo, imprigionando lo stato e i suoi cittadini in un sistema di prestito da strozzini. Ma NON è così: le Banche assistono lo stato, che in realtà per “primo” emette moneta (dal nulla, se la inventa) per proprie esigenze di spesa, per fornire beni e servizi. Dopo che lo stato ha emesso e utilizzato tale liquidità, questa può essere messa in circolazione e ridistribuita in parte ai cittadini stessi tramite il sistema bancario commerciale.
 
debito Non è vero che le banche creano un sistema di indebitamento infinito. NON è infatti previsto per legge che ciò accada, e gli Stati NON vendono direttamente i propri titoli alle Banche Centrali*.
Non è vero che i titoli di stato costituiscono un debito per i cittadini, ma il loro risparmio.
Non è vero che Le Banche fanno di tutto per monetizzare i titoli vendendoli ai privati o tenendoli per sé sino a maturazione. 

In realtà, quando un privato cittadino acquista Titoli di stato, non s’indebita, bensì si arricchisce, ovvero trasferisce di fatto il proprio denaro da un conto corrente a bassissimo interesse ad un “libretto di risparmio” a interessi superiori (il titolo). Il debito dello Stato a moneta sovrana, poi, non viene mai ripagato, cioè non giunge mai a maturazione. E siccome il debito dello Stato a moneta sovrana diventa un “attivo” per il cittadino, esso arricchisce di fatto la società stessa, equilibrando e riducendo l’inflazione e il debito stesso.
 
Nonostante accada che talvolta le banche si inventino davvero del denaro dal nulla per chiederne indietro il conto con gli interessi (= prestiti e mutui), in realtà il bilancio non è così tragico: ovvero il denaro inventato dal nulla a costo zero non viene risarcito a costi così esorbitanti. Solo gli interessi sul prestito sono reali, per il rimanente si azzera.
 
Le banche creano sì numeri elettronici e carta moneta di nessun valore, “facendo finta” che abbia un valore nominale importante, ma in tal modo si impegnano a ritirare come pagamento la stessa carta-straccia e gli stessi controvalori elettronici in numeri come fossero del medesimo valore emesso, quindi di fatto entrambi, “produttori” e “consumatori” stiamo facendo finta allo stesso medesimo gioco. Lo stesso varrà per i prestiti che intercorrono fra banche e banche, fra banche centrali e banche commerciali sul territorio. Lo stesso varrà per i titoli di stato messi in contropartita della moneta emessa.
Carta straccia contro carta straccia, convenzioni e numeri che per la loro massima parte si creano e si annullano, circolando e determinando il movimento della produzione e dello scambio di beni reali.
clicca:
Esempio: prestito per acquisto auto.
1) - La banca inventa elettronicamente 10mila Euro e li trasforma in denaro da dare al sig. Bianchi. => la banca contrae un debito con sé stessa, poiché si toglie dalle casse 10mila Euro per darli al cliente.
2) - Il sig. Bianchi acquista l’auto, poi lavora duramente per ripagare le rate con soldi veri + interessi => la banca azzera il debito contratto con se stessa e va a zero, gli rimangono in realtà solo gli interessi come guadagno effettivo.
3) - Quel giro di soldi fittizi ha consentito l’acquisto di un bene di valore al costo aggiuntivo reale di pochi spiccioli => i soldi virtuali compaiono dal nulla e si annullano, ciò che rimane alla banca sono solo gli interessi, il sig. Bianchi ha lavorato per pagare la sua auto, non per pagare una cifra da strozzino alla banca.
Chi sta in banca lavora come il sig. Bianchi e il loro stipendio si chiama interessi, mentre quello del professionista o dell’operaio si chiama paga mensile, profitto redistribuito dell’azienda per la quale lavora. Nessuna differenza.
 
Oswald_von_Wolkenstein Decadendo così la maggior parte delle critiche e delle premesse sulla teoria del complotto del signoraggio, perde infine importanza il fatto che la proprietà delle banche sia sempre più in mano a privati anziché ad enti statali. Senza contare che una larga parte (60% e oltre!) degli introiti delle Banche Centrali devono rientrare poi per legge, ogni anno, nelle casse dello stato.
Anche se parte degli introiti evadesse i controlli e volasse verso paradisi fiscali, di fatto finirebbe coll’essere speso e immesso sul mercato, generando compravendita e scambio di beni che alimenterebbero la produzione e il guadagno di questa o quell’azienda o di questa o quel lavoratore. Tutto è “interconnesso”.
 
La correlazione fra inflazione e creazione della moneta è inoltre meno forte di quanto si pensi, è infatti ben più legata all’andamento economico reale e alla possibilità di convertire la moneta in metallo prezioso, i cui meccanismi invito ad approfondire in separata sede.

Oggi gli stati che non posseggono moneta sovrana «non possono più emettere moneta per PRIMI […] e devono andarsi a cercare gli euro sui mercati di capitali, contrattando i tassi d’interesse esattamente come un cittadino […]».
Di fatto si tratta di un «debito contratto con privati che non può più essere ripagato semplicemente emettendo nuova moneta inventata dal nulla, come possono fare gli Stati a moneta sovrana [...]. E dunque i governi euro per ripianare quei debiti devono tassare i cittadini, tagliare la spesa pubblica e racimolare euro da altri privati. Inoltre, e di conseguenza, la spesa a debito dello Stato non è più l’attivo dei cittadini».
 
Il vero “crimine” consiste nel modo in cui questa esautorazione della moneta sovrana sia stata architettata a tavolino, in modo intenzionale e incurante delle conseguenze, da molto tempo, a nostra insaputa (un complotto da qualche parte c’è, tutto sommato!).
 
In realtà - conclude Barnard - «se un signoraggio esiste, esso è a favore dello Stato a moneta sovrana, che è l’unica entità esistente sulla Terra che può emettere denaro a costo zero e con esso appropriarsi di beni concreti. Ma questa si chiama Sovranità, non signoraggio».
 
Merlus æconomicus vulgaris
 
 
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Note: 
* Durante l’attuale crisi greca in Europa, la Banca Centrale Europea ha sempre opposto rifiuto alla richiesta di Francia e Germania di monetizzare i titoli di Stato greci, sino a che vi è stata infine costretta, ma non di “buon grado”.