Profumo d’estate: oggi mi va di starmene in ozio. Non sempre e per forza ci deve essere qualcosa da dire e da fare. Ci sono già tanti uomini illustri, nella storia, che ci hanno lasciato il loro pensiero, un racconto, una frase, un aforisma… A volte basta citarli, senza nulla aggiungere:
«Bene. Un giorno un uomo si presentò al Buddha e gli chiese: “Esiste Dio?”. Buddha lo guardò e poi rispose: “Sì, Dio esiste”.
Qualche ora dopo si presentò un altro uomo che gli fece la stessa domanda; e questa volta, guardatolo, Buddha rispose: “No, Dio non esiste”.
Un suo discepolo, che aveva osservato le due scene, non ci capiva più niente.
Ma la sua confusione giunse al massimo allorché, quella sera, capitò un terzo visitatore, che si rivolse al Maestro con queste parole: “Da molti anni cerco e mi affatico intorno al problema dell’esistenza di Dio, ma non sono ancora riuscito ad avvicinarmi alla verità. Tu mi potresti aiutare?”.
Allora Buddha lo fece sedere e rimasero così, l’uno di fronte all’altro, per un tempo assai lungo, meditando.
Infine lo straniero si alzò, sorridendo, e se ne andò, dicendo con calore: “Ti ringrazio, Maestro, per avermi illuminato.”
Ananda, il discepolo, a questo punto non riuscì a trattenersi e si rivolse a Buddha, dicendo che non ci capiva più nulla e chiedendo spiegazioni per lo strano contegno del suo Maestro. Allora questi gli rispose:
“Il primo uomo era un ateo. Dicendogli che Dio esiste, ho voluto mettergli un dubbio su cui riflettere.
Il secondo uomo era un credente; dicendogli che Dio non esiste, ho voluto scuotere la sua fede ormai abitudinaria. Entrambi avrebbero voluto sentirsi dire quello che già pensavano; non stavano realmente cercando la verità.
Solo il terzo uomo era un sincero ricercatore della verità: e io non glie l’ho data già bella e pronta, l’ho solo aiutato a trovarla in se stesso. Ed è di questo che egli mi ha ringraziato.»
La nostra capacità di comprendere discende dalla nostra capacità di ascoltare.
Il merlo
*liberamente tratto da “Maktub” di Paulo Coelho