... oggi sulla gazzetta (14/01/11): (...) MARIANA MANTOVANA. Tasse minime e aiuti a chi si sposa e mette su famiglia. (...) il Comune che si è salvato, 15 anni fa, da morte certa causa spopolamento. Optando per uno storico sì e turandosi il naso. [....]
Merlo:
Sempre a caccia di notizie, la mia amica gazza ha confezionato l’articolo sulla scia di quello di qualche anno fa sul “Signor Bonaventura”! Tutto sommato è un’ottima propaganda per Mariana, che si trova in fase di edificazione e di ricerca di nuovi acquirenti/abitanti!
Trallallà:
...Il paese che si riempie di coppie e che si rifà il look: scuole, strade, una bocciofila e una PALESTRA(???????)....
La frase della gazzetta è ambigua: si trova in un virgolettato dove si elencano le opere principali appena compiute o in via di compimento, come la viabilità, un bocciodromo con palestra polivalente, ecc.. Mbé? Ma che c’è di male a dirlo? Per essere vero è vero: c’è scritto persino sulla targa d’inaugurazione! E infatti oltre che a bocce si gioca a carte, a freccette, a damone...
A parte gli scherzi, fuori c’è il campo di calcetto “polivalente”, senza contare che gli spazi adiacenti sono stati utilizzati per varie iniziative nel corso della manifestazione sportiva di qualche tempo fa (duello di spade medievali, ginnastica e altro...). Non è che ti stai confondendo anche tu, come ho fatto io in passato, con il capannone grande grande a fianco del bocciodromo?! Uh, in tal caso guarda che è un qui-pro-quo: quello è solo un “deposito comunale”!
Trallallà:
Aggiungo che, con la sua abituale precisione giornalistica e documentaria la Gazzetta (...) ha anche intervistato l'Assessore al Bilancio REMO (????) Solci e l'Assessore ai Servizi Sociali GIOVANNI PELLIZZONI (???? la povera Iaconelli dove è finita?).
Merlo:
Solci, invece, che si occupa davvero di bilancio, sarà grato per il Remo: per tirare avanti la barca fa sempre comodo!
Trallallà:
Ma in fondo sono dettagli trascurabili, l'importante è diffondere ottimismo e fiducia. Berlusconi fa scuola. Bye bye
Merlo:
Sapete che c’è crisi e il mercato è fermo. Per rimetterlo in moto qualcuno si è inventato lo slogan della patatina e qualcun altro... quello della “Svizzera mantovana”. Azzeccatissimo, direi, ora che ci sono anche le montagne!
Speriamo solo che in questo clima di caccia ai ricchi e agli evasori per rimettere in sesto i forzieri dello stato non ci confondano con i vip e i professionisti privati appena scoperti con i soldi in una banca svizzera!
Qui, si tira a campà come in tutto il resto del Paese!...
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Trallallà:
...il fatto che fa fare la figura degli sfigati ai paesi limitrofi che 15 anni fa non hanno detto sì all'impianto quando adesso i loro abitanti continuano a lamentarsi per la puzza, i gabbiani, il traffico dei camion e la mancanza di alcun indennizzo fiscale per questi disagi.
Merlo:
Puzza? Gabbiani? Traffico? Mii’... a noi non risulta pe’ niènnte!...
A parte gli scherzi: il disagio, anche psicologico, dei paesi confinanti(1) è perfettamente comprensibile. E quando non si è convinti e d’accordo, anche tutto l’indotto dei camion e dei gabbiani (simile a quello di altri impianti produttivi agricoli/industriali) finisce con l’infastidire tanto quanto la ventata... “d’aria fresca” che giunge dall’ameno monticello.
Come è logico, la discarica è stata collocata in un zona molto periferica, il più lontana possibile dal centro abitato, ma, poiché il territorio non è immenso, la periferia marianese doveva necessariamente avvicinarsi, da qualche parte, ad uno dei comuni limitrofi. In questo caso è capitato ad Acquanegra.
Mariana si è trovata in una grave crisi nel dopoguerra, e la decisione di “firmare” per la discarica ha salvato effettivamente in poco tempo il comune. Umanamente è comprensibile.
È facile lasciarsi prendere dalla sindrome nimby (not in my backyard = non nel mio giardino) per le discariche, ma la raccolta differenziata e lo sviluppo della coscienza ecologica è avvenuta solo in questi ultimi anni ed ancora avanza a fatica: nel frattempo qualcuno, ogni tanto, deve pur farsi carico del cumulo di rifiuti che tutti, indistintamente, chi più chi meno, produciamo. È ovvio che a cedere il proprio spazio siano i più “disperati”, o meglio i più “bisognosi”, come il povero e piccolissimo comune di Mariana.
Per lo meno qui si è pensato ad un progetto discarica costruito con tutti i canoni e i crismi di sicurezza possibile, con commissioni di controllo a partecipazione marianese con l’aggiunta di rappresentanti dei comuni limitrofi.
Per quel che ne so, la discarica ha sempre funzionato bene, con personale competente e quant’altro. Non mi risultano incidenti eclatanti o fenomeni di infiltrazioni e inquinamento, anzi, si sta migliorando sempre più il sistema di utilizzo del biogas come fonte energetica ecologica e si fa una certa attenzione a che i rifiuti abbiano subito una sorta di differenziazione o pretrattamento in entrata (non so come si farà per quelli di Napoli...)
La puzza, purtroppo, è fisiologica, ma devo ammettere che nell’abitato di Mariana non se ne avverte la presenza. L’unico sistema per salvaguardare completamente il territorio di un paese confinante sarebbe quello di spostare la montagnola nella piazza centrale di Mariana, così nessuno potrebbe più lamentarne la vicinanza. Immagino che gli Acquanegresi lo abbiano sperato, in cuor loro, almeno una volta nella vita, ma temo che questa soluzione non sia fattibile, per legge.
Da quel che capisco, però, un indennizzo fiscale addolcirebbe molti malumori... “Ciriamo la proposta al nostro Konziglio dei Qvattro Kantoni”!
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1 - ...e non solo. Come sottolinea Sempronio, in effetti, anche i cittadini marianesi stessi non sono mai stati direttamente interpellati per prendere una decisione a maggioranza diretta e si sono trovati un accordo preso per conto loro.