Ci hanno liberati con il sangue.
Ma la strategia continua sottile. Condizionamenti mentali, regimi e sistemi. I padroni sono nuovi e diversi, ma la tattica è quella: individuare il nemico, segnare confini e distruggere l’avversario. Scatenare il malcontento “contro” qualcosa o qualcuno. “Divide et impera”.
In questo modo si evitano i cambiamenti reali e gli esami di coscienza. In tutto il mondo si continuano ad alimentare guerre per convenienza politica o economica. Si obbedisce a questa o quella banca. Signorsì a comando. Fermi sull’attenti, a guardia di un enorme polveriera.
Ora in patria si placano gli animi, confondendoli con lo spauracchio delle elezioni anticipate. Si giocano i toto-nomi dei nuovi partiti. Lato A e B della stessa medaglia. Le preoccupazioni del presente si rimandano al futuro, dimentichi delle lezioni del passato.
Si vota mossi dalla paura che “l’altro” possa vincere. Ci si accontenta del “meno peggio”.
Quando saremo davvero liberi?
Ogni confine è limitazione.
L’odio per il nemico è una distrazione letale che ci impedisce
di concentrarci sulla risoluzione dei problemi.
Cerchiamo la verità oltre la palude ingannevole dei sistemi preconfezionati. Il risveglio delle coscienze attende un segnale.
il merlo
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