il merlo oggi è più curioso e cerca lontano dal nido

10 giugno 2012

Il debito pubblico, l’inganno karmico

bimbi cavoli
Per tenere buono il popolino e gli spiriti curiosi si sono serviti della storiella dei premi e delle punizioni, concetto facile da comprendere e mezzo-somigliante al vero. Un po’ come spiegare la nascita di un bambino con le api o con i cavoli. 

La favoletta è bella vecchia: esiste un karma, un destino personale o collettivo, un al-di-là con premi e punizioni. Ciascuno prende e dà secondo leggi divine a noi sconosciute. Giusto un po’ di libero arbitrio, ma poca vera libertà, in questa breve corsa di vita mortale. Così nella vita quotidiana dell’al-di-qua ce ne dobbiamo stare tutti buoni e “guadagnarci” duramente da vivere per acquisire meriti e soldi sonanti a ripagare il debito contratto.

Ha fatto radici nel nostro subconscio ancestrale. Una volta penetrato persino nella mistica indiana e nei culti misterici di mezzo mondo, il concetto primordiale si è annidato ovunque, alle volte seminascosto e sublimato, alle volte evidente e banalizzato in forma pseudo-razionale nelle religioni organizzate.
Bad_Karma_Il buon vecchio Karma pareva molto più efficace e controllabile del giovane Amore, così si pensò di aumentare lo scaglione- pensionamento e tenerlo in servizio per qualche millennio ancora.

Il tranello del sistema dei premi e delle punizioni è ben congegnato e intuitivo, figlio del giudizio, chiunque ne è allettato:
  • chi è particolarmente sensibile intuisce facilmente che le proprie azioni generano conseguenze e sviluppa automaticamente un senso di colpa e di dovere verso gli eventuali danni causati;
  • chi è superficiale, gretto e meschino s’imbatterà comunque, nella vita, in ingiustizie e disuguaglianze, e sarà naturalmente portato a desiderare vendetta o risarcimento/consolazione.
  • chi è inquieto e non s’accontenta del presente collega la legge karmica del dare-avere/ premio-punizione al passato delle reincarnazioni o al futuro dei paradisi religiosi ultraterreni
  • chi rifiuta agnosticamente ogni fede e gode di sufficiente intelligenza e sensibilità dovrà comunque prendere atto dell’esistenza di “meriti” e “demeriti” da premiare o punire tramite una “giustizia” umana che sistemi gli scompensi
Il gioco consiste nel mistificare il senso del dovere piegandolo alle brame di pochi. Senza il faro dell’amore e del rispetto reciproco per il bene di tutti il meccanismo perde senso e diventa prigione.
dipendenza Così si frenano gli eccessi e gli egoismi con l’induzione opprimente dei sensi di colpa, del peccato. Umani appena sopra il grado animale, miseri e reietti, che si trascinano nella vita in attesa di un riscatto. Lavoratori che rinunciano a godere appieno del proprio tempo per guadagnarsi il pane e il lusso materiale, alla ricerca della felicità.

Incatenati a una sostanziale fissità, che muta forma esteriore ma mantiene l’individuo in costante pressione, ci sentiamo schiacciati e rassegnati, spinti a delegare alle autorità (1) l’organizzazione e l’amministrazione complessa del quotidiano, compreso il potere religioso di assolverci e consolarci. In una perenne condizione di sopravvivenza - per quanto dorata in apparenza - deleghiamo al nostro Alter Ego e alla parte più densa della nostra personalità l’arroganza e la prepotenza sufficiente a strappare un brandello di preda che ci sfami.

Così noi tutti “dobbiamo pagare, restituire, saldare il debito pubblico”. I potenti prestano bocconcini di denaro virtuale a banche a interessi minimi, che poi prestano agli stati ad interessi più che quintuplicati, i quali a loro volta coprono le malefatte bancarie indebitandoci ulteriormente. Le percentuali degli interessi sono degne dei migliori strozzini e il tutto serve a creare denaro e ricchezza dal nulla. Letteralmente. Il signoraggio bancario crea illusioni a caro prezzo.

Eppure il messaggio di fondo del cristianesimo è assolutamente “ingiusto”, “anti-karmico” e “rivoluzionario”: ama senza limiti e perdona, cancella i debiti, allontana i mercanti dal tempio, ama il prossimo e te stesso. Festa per il figliol prodigo che torna a casa dopo il suo girovagare. Un solo sacrificio per il riscatto di tutti. Nessuno comanda, Dio stesso si “mette a servizio”. 
Universe-006L’uomo viaggia nel creato per conoscerlo e farne esperienza. Dio conosce Se stesso. Nessun giudizio. Si imparano “lezioni” secondo la propria libera scelta e volontà. Il dolore è un segnale, una precipitazione fisica degli eventi che avviene quando s’imbocca un sentiero che conduce a una discesa, una frattura o un abisso. Maggiore è l’ostacolo incontrato sul percorso e maggiore sarà la fatica richiesta per superarlo. Nessuna distribuzione di vendette, solo occasioni di conoscenza del Creato, nella sua interezza. La vendetta o la punizione leniscono il dolore umano e cieco del momento, ma non guariscono a fondo la ferita. Sono un palliativo, non certo uno strumento curativo per chi vive in una dimensione divina e ultraterrena. Se un potenziale assassino non uccide solo per paura di venire punito potremo mai fidarci veramente di lui? Ad ogni occasione cercherà il mezzo per svincolarsi dalla punizione e commettere ciò che desidera. Non vi sarà pace sino a che non giunge a comprendere e sperimentare che l’amore e la vita sono l’unico vero scopo e soddisfazione dell’essere.

Se ora vogliono continuare a evocare i fantasmi del senso di colpa e del dovere per indurci a pagare le colpe dei padri o dei cattivi governanti possiamo sempre ribattere colpo su colpo: a raccogliere devono essere coloro che seminano, bisogna smettere di giocare a scarica barile facendo pagare altri. Se ci hanno ingannato e confuso al punto da indurci a delegare loro tutto il potere (2), se la devono sbrigare gli artefici stessi di questa trama, con tutto ciò che ne consegue. Noi abbiamo pagato a lungo (nei secoli della storia) per la nostra ottusa ingenuità, è ora che ci svegliamo e lasciamo onori e oneri a chi di dovere. Chi di “ruota del karma” ferisce...

Homo faber suae quisque fortunae.

m.e.r.lo.


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Note:
(1) – dice Schietti: “Sottomettendosi completamente al potere inevitabilmente si viene presi dalla propaganda che ti induce a indebitarti  per possedere oggetti, per sposarti e fare figli,  di comprare qualcosa nella speranza di essere felice. E poi quando sei pieno di debiti a quel punto sei costretto a fare tutto quello che vogliono loro rivolgendoti a loro in ginocchio per avere un lavoro, una casa, un ruolo nella società, e pagare i debiti. Non è facile essere liberi a questo mondo, anche se sembra che si possa fare quello che si vuole. C'è un controllo stretto che induce la gente a mettersi nelle mani del potere e fare tutto quello che vogliono loro. E non lavorano per il bene comune, ma per il loro sporco interesse
(2) – spiega Schietti: “[...] divide et impera e ordo ab chaos” [...] mettere i popoli e le masse gli uni contro gli altri e creare confusione, incidenti, catastrofi, in modo da giustificare l'esistenza del potere centrale che riporti l'ordine e la pace speculando sugli appalti pubblici, garantendo ai poteri occulti il monopolio dei beni primari. Il sistema punitivo, le grandi opere, la crescita del PIL, il nemico esterno, i fanatismi ideologici, le fazioni politiche, il debito pubblico, il debito estero, le crisi economiche, il signoraggio, la povertà, le guerre, sono alcuni esempi pratici di trucchi per esercitare il potere e garantire buoni affari ai poteri occulti
Fonte: Astronave Pegasus, Schietti (1)(2)

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