Non siamo più al centro del mondo e dell’universo, ma solo un puntolino che gira intorno al sole, sistema fra i sistemi, galassia fra le galassie. Come sopravvivere?
La fisica elementare ci insegna: due forze uguali e contrarie si devono contrapporre.
Le unioni federali sovranazionali, che travolgono le diversità in un unico tsunami, possono essere contrastate solo dalle aggregazioni dei piccoli gruppi, comuni e ambiti sociali. Davide e Golia. Due forze in bilico per un nuovo equilibrio mondiale.
Non a caso, in contrasto alle pressioni accorpatrici europeiste, qualcuno ripropone invece il “rinascimento” delle piccole comunità e dei piccoli centri (come Mariana e i nostri comuni agresti!). Queste zone “lontane”, “periferiche”, “border-line”, ancora poco strutturate e burocratizzate, potrebbero offrire maggiori occasioni di salvaguardia all’ambiente, di aiuto sociale e di riparo dalle tentazioni commerciali. Zone di “transizione”, dunque, gruppi di famiglie e cittadini consapevoli, piccoli hangar territoriali in contrasto alle forze centripete disgregatrici.
Tutto dipende dalla volontà dei cittadini e degli individui che li amministrano, naturalmente, ma, per la legge dei grandi numeri, è molto più facile che si smuovano e si organizzino i piccoli gruppi, prima di una grande massa.
Imposizione basata sui consumi e sui prelievi da una parte, libera associazione basata sul rinnovo/riciclo e solidarietà dall’altra. Fretta, avidità, lavoro gretto e schiavo, contro impegno paziente, qualità di vita. L’amore non vince tutto, alla fine? C’è qualcosa di più grande?
il merlo
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